Etica e infanzia, una sfida per la riflessione bioetica

È il titolo della mia tesi di dottorato, diventato successivamente un libro.

Sinossi:

È sempre vero che per tutelare gli interessi di un minore in ambito medico-sanitario è necessario l’intervento di un adulto che prenda le decisioni in sua vece? I genitori sono sempre più competenti dei loro figli minori? Sino a che punto possiamo considerare degli individui in crescita completamente incapaci di prendere decisioni importanti sulla propria vita?

“Etica e infanzia” si propone di offrire degli spunti di riflessione su questi interrogativi che solo a prima vista possono sembrare di facile soluzione. Analizzando criticamente la convinzione che il minore sia immaturo, incapace e bisognoso, sempre e comunque, della tutela genitoriale, il libro mostra come questa credenza sia influenzata da pregiudizi più che da evidenze empiriche. L’abbandono di questi pregiudizi, da una parte, e una riformulazione del concetto di autonomia, dall’altra, mettono in evidenza la necessità di ripensare le convinzioni morali più diffuse sulle limitate capacità del paziente minore.