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La storia di Eluana Englaro e le falsità che ancora circolano.

La storia di Eluana Englaro e le falsità che ancora circolano.

Oggi è domenica 11 febbraio.

Solo due giorni fa ricorreva l’anniversario della morte di Eluana Englaro.

Una liberazione da una prigionia durata 17 lunghissimi anni in una condizione -lo stato vegetativo permamente- che la giovane aveva più volte ribadito che non avrebbe mai potuto accettare.

Nei suoi 6233 giorni di “non vita”, il padre e la madre si sono battuti strenuamente perché le volontà della figlia venissero riconosciute e legittimate. Si sono battuti affinché quella condizione così lontana dai desideri, dai principi e dai valori della figlia, trovasse una conclusione attraverso il riconoscimento legale del diritto di sospendere la nutrizione e l’alimentazione artificiale che tenevano in vita il suo corpo, assecondando così le sue volontà pregresse.

Una battaglia coraggiosa, quella della famiglia Englaro. Una grande lezione di civiltà per noi tutti.

Hanno affrontato accuse infamanti e violenze di ogni genere, da quelle mediatiche a quelle politiche, per arrivare al riconoscimento di un diritto fondamentale per ciascuno di noi: il diritto all’autodeterminazione terapeutica. Il diritto ad essere sovrani su noi stessi e sul nostro corpo.

Quel diritto che ancora troppo spesso viene messo in dubbio e che è al centro dell’attuale discussione sulla proposta di legge che dovrebbe normare le direttive anticipate di trattamento. Il testamento biologico, insomma.

Il caso Englaro è stato caratterizzato dalla diffusione di informazioni non corrette, inesattezze sulle sue reali condizioni e veri e propri racconti di fantasia che descrivevano la donna, ormai in stato vegetativo permamente da moltissimi anni, come una grave disabile COSCIENTE su cui la scure del boia, un padre orco e indifferente alla sofferenza della figlia, si è ingiustamente abbattuta.

In queste ore circola su facebook un imbarazzante video della dottoressa Antonella Vian, autrice del libro “Eluana e l’amore di Dio. Un angelo strappato alla terra” e già protagonista lo scorso anno di iniziative in cui ha ribadito che “Eluana voleva e doveva vivere”.

A sostegno di questa tesi la “dottoressa” riporta un avvenimento che avrebbe vissuto in prima persona in qualità di “testimone medico”. Leggiamo le sue parole:

“Ho potuto raggiungere Eluana nella stanza dov’era ricoverata nel 2009, pochi mesi prima che morisse, per dare il mio contributo di medico. Ho chiesto ai parenti com’era la situazione, se si poteva fare ancora qualcosa e loro mi risposero che era tutto inutile, seguito dalle parole :”Eluana non ce la fa più, vuole morire”. A questo punto la ragazza ebbe un sussulto, emise dei gemiti che facevano pensare ad un attacco d’asma. Io le sussurrai che avrei fatto di tutto per aiutarla e lei si calmò”

Questa testimonianza è ripetuta nel video di facebook, dove è corredata da una grottesca imitazione dei versi che Eluana Englaro avrebbe emesso e in cui la dottoressa avrebbe ravvisato i segnali di una contrarietà a quanto le stava accadendo.

L’ignoranza che ancora oggi persiste sulle reali condizioni di Eluana (condizioni oggettive e clinicamente verificate), veicolata da proferimenti irrispettosi e violenti come questo, sono un duro colpo a quanti hanno seguito la storia, compreso i fatti, appreso le reali condizioni di Eluana e le sue volontà e ammirato la straordinaria perseveranza e correttezza morale di Beppino Englaro e di sua moglie Saturna.

Il 18 gennaio scorso, la Consulta di Bioetica di Pisa ha deciso di ricordare il caso Englaro con una narrazione per testi, immagini e video, e di ripercorrere la sua vicenda in ordine cronologico.

Qui sotto potete trovare il video dell’iniziativa.

Dura un’ora e alla fine, nei titoli di coda, trovate i titoli dei libri utilizzati qualora vogliate approfondire ulteriormente le vostre conoscenze.

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